TUTTI A PARTE MIO MARITO

Locandina Un film di Caroline Vignal. Con Laure Calamy, Vincent Elbaz, Suzanne De Baecque, Sylvain Katan, Laurent Poitrenaux, Ismaël Sy Savané, Zoé Richard, Daphné Crepieux, Jonathan Darona, Christophe Grundmann, Sofiane Khelladi, Remy Laquittant. Genere Commedia - Francia, 2023. Durata 104 minuti circa.La vita a quasi 50 anni Iris ha una vita perfetta, almeno fino a quando stanno per arrivare i cinquant'anni. E tutto cambia.di Claudia Catalli


Trama

Iris ha un matrimonio duraturo, due figlie, una carriera avviata, eppure sente che qualcosa le manca. Quando scopre una app di incontri si riaccende, inizia a comportarsi e vestirsi in modo diverso, trova un entusiasmo nuovo per la vita. Inizia a frequentare uomini di nascosto, senza dirlo a nessuno, e d'improvviso tutto cambia, a partire dalla sua prospettiva su quelle che sono le sue nuove priorità: il corpo, il desiderio, l'apertura verso la vita.

È un film sull'importanza di riaprirsi alla vita, la nuova commedia di Caroline Vignal. Si affida al talento di Laure Calamy, che il grande pubblico ha avuto modo di conoscere grazie alla serie di successo Chiami il mio agente!, per mettere in scena una commedia romantica sui generis, in cui il primo amore da considerare, e di cui riappropriarsi, è quello per se stesse. La protagonista (Iris) parte come apparentemente appagata, con una famiglia e una vita matrimoniale solida, solo la sera a letto legge libri assai poco confortanti. Tutto cambia quando inizia a utilizzare una app di incontri (con il nickname Isis), idea non originalissima - quattro anni fa Hafsia Herzi, per dirne una, firmò per il suo debutto alla regia il notevole Tu mérites un amour al riguardo - che si rivela tuttavia un divertente escamotage narrativo per far prima comparire in metro e poi piovere dall'alto (letteralmente) una serie di uomini. Funziona il tono di commedia, a tratti al limite della farsa, che Vignal propone, firmando addirittura una scena da musical per indagare con il sorriso un tema che il cinema contemporaneo sta finalmente iniziando a centrare e approfondire: il desiderio femminile, l'importanza dell'appagamento sessuale delle donne, al di là degli anni e della situazione personale. Nel film Iris è una cinquantenne all'apparenza felicemente sposata, in realtà non ha relazioni intime con il marito da quattro anni. In Il piacere è tutto mio Emma Thompson interpretava invece una vedova che non aveva mai raggiunto picchi di piacere con il marito. Sono solo due esempi che mostrano l'urgenza narrativa di colmare una clamorosa lacuna, il racconto del piacere dal punto di vista delle donne. Per Iris il corpo acquisisce di colpo importanza fino a diventare la vera priorità, pertanto gli incontri per appagare il suo desiderio vengono prima della famiglia, del lavoro, di qualunque altra cosa. Finisce per tradire, per diventare egoista, ma la chiave con cui viene raccontata non ha nessun cenno di drammaticità, anzi spinge con ironia diffusa chi guarda a sospendere bonariamente ogni giudizio. Se il tono convince appieno, su alcuni punti la scrittura del film si fa ripetitiva, insistendo troppo su certe dinamiche sempre uguali. Tuttavia riesce nell'intento di raccontare una donna determinata a riprendere in mano prima il proprio desiderio, poi il proprio corpo e il piacere che le spetta, infine anche il suo matrimonio. Per questo, malgrado le iperboli narrative utili a innescare meccanismi comici e al contempo mettere in scena con estrema leggerezza la liberazione del piacere femminile, Tutti tranne mio marito si rivela a suo modo, per assurdo, una commedia romantica: l'amore, quando parte dall'amore per se stesse, passa attraverso una giostra di esperienze e ritorna carico di consapevolezza, alla fine può trionfare.