L'INVENZIONE DI NOI DUE

Locandina Un film di Corrado Ceron. Con Lino Guanciale, Silvia D'Amico, Francesco Montanari, Paolo Rossi, Diego Facciotti, Emanuele Fortunati, Elisabetta De Gasperi, Paolo Braghetto. Genere Commedia - Italia, 2024. Durata 110 minuti circa.Un amore epistolare nato a scuola... resisterà al passare del tempo?Dall'omonimo bestseller di Matteo Bussola, un viaggio romantico alla scoperta dei veri sentimenti.di Paola Casella


Trama

Verona, anni Novanta. Nadia e Milo erano compagni di scuola che si sono conosciuti, e un po' innamorati, scrivendosi tra i banchi. Molti anni dopo i due si rincontrano e rispolverano l'antica attrazione, fino a decidere di sposarsi. Lui vuole fare l'architetto, ma le difficoltà lavorative lo spingono ad accettare il ruolo di chef nel ristorante del suo amico Carlo. Nadia vuole fare la scrittrice e intanto accetta lavoretti dai quali regolarmente si licenzia sbattendo la porta. I due continuano ad amarsi, ma con il tempo il loro rapporto di coppia si è logorato, e Milo si ritrova ad affrontare una verità lacerante: ama ancora Nadia, ma probabilmente lei non lo ama più. E poiché il rapporto fra i due era nato in forma epistolare, decide di tentare un'ultima carta: scrive a Nadia sotto pseudonimo, e la donna sembra abboccare. Riusciranno a ricominciare ad amarsi con urgenza invece che con pazienza, magari sotto mentite spoglie?
L'invenzione di noi due è basato sul best seller di Matteo Bussola, che cofirma la sceneggiatura insieme alla moglie, la scrittrice Paola Barbato, a Federico Fava e Valentina Zanella. L'impianto rimane fortemente letterario, con voci fuori campo e citazioni tratte da saggi e romanzi, e questo penalizza i dialoghi togliendo un po' di freschezza alle interazioni fra i personaggi, che oltre a Nadia e Milo comprendono Marco, il fratello maggiore di Milo, e un paio di amici, nonché l'amica malata di Nadia e altre figure di contorno, fra cui spicca un negoziante di modellismo interpretato nel film da Paolo Rossi.
La regia di Ceron è appropriatamente irrequieta e destrutturata, crea flashback e forward per ricostruire la tessitura di una storia d'amore che per Milo è ancora reale e per Nadia ha cominciato a diventare un ricordo del passato. Silvia D'Amico, già coprotagonista del precedente film di Ceron Acqua e anice, fa tutto il possibile per suscitare empatia verso il personaggio spigoloso di Nadia, mentre Lino Guanciale nei panni di Milo, bravo ragazzo abituato a mettersi in disparte, e ancor di più Francesco Montanari in quelli di Marco, sembrano avere tempi e atteggiamenti più televisivi che cinematografici.
Il commento musicale pare campionare la celebre "Creep" dei Radiohead, del resto già utilizzata da Gabriele Muccino per la serie A casa tutti bene (in cui recitava la stessa D'Amico). Infine un paio di notazioni localistiche: nessuno degli attori principali riesce a dare al proprio accento una coloritura veneta, e persino il risotto all'Amarone appare snaturato. Se è vero che "la forma ti parla della struttura", L'invenzione di noi due rivela fragilità e incertezze che si riflettono anche nella durata eccessiva e nella verbosità reiterata del film.
La trama si lascia seguire anche attraverso i salti temporali grazie a una buona fluidità compositiva, ma manca una maggiore originalità di racconto, e quel battito del cuore che Ceron ci fa ascoltare con felice intuizione, ma non provare davvero, attraverso scelte convenzionali e sottolineature esplicite (come la domanda: "Chi sei?).