Un film di Stefano Sardo. Con Riccardo Scamarcio, Mariela Garriga, Maria Chiara Giannetta, Paolo Pierobon, Giulio Beranek, Francesco Brandi, Simona Tabasco, Federico Mancini. Genere Drammatico - Italia, 2024. Durata 103 minuti circa.La coraggiosa opera seconda di Stefano Sardo che decide di portare sul grande schermo una storia ambientata durante la pandemiaUn originale noir sentimentale, ricco di sorprese e sconvolgenti rivelazioni, in cui i ruoli di vittima e carnefice si ribaltano, dando vita a insoliti cambi di prospettiva.di Pedro Armocida
Quando inizia il lockdown a Roma, Luca (Riccardo Scamarcio), insegnante di filosofia del liceo, si ritrova a viverlo da solo perché la moglie Sara (Maria Chiara Giannetta), medico, vive praticamente in ospedale per fronteggiare l'emergenza. Mentre il mondo si ferma, la sua attenzione si concentra sulla nuova vicina, Amanda (Mariela Garriga). Quando il desiderio lo spinge a rompere la distanza che li separa, Luca è travolto da una passione incontrollata che sconvolgerà la sua vita con conseguenze inaspettate. Durante il lockdown al protagonista del film accade qualcosa di travolgente con l'apparizione di Amanda che scatenerà una passione più pericolosa della stessa pandemia. È in qualche modo coraggiosa l'opera seconda di Stefano Sardo che decide di portare sul grande schermo una storia ambientata durante la pandemia nei confronti della quale, secondo studi recenti, è stato avviato un processo di rimozione nel discorso pubblico da una larga maggioranza di persone che, anche come meccanismo di difesa, non ne vuole più sentire parlare. Ma Sardo, con la complicità nella sceneggiatura di Giacomo Bendotti, fa qualcosa di più, inizia Muori di lei rievocando proprio il messaggio del capo del Governo Giuseppe Conte che, nella fatidica sera del 10 marzo del 2020, lancia agli italiani il «tutti a casa» per il Covid-19. I protagonisti del film, la coppia formata da Luca e Sara, lui insegnante e lei medico, sono a cena con il padre di lei, un medico borioso (Paolo Pierobon assolutamente 'insopportabile') cha ha fatto tanti soldi con l'inseminazione artificiale, e la sua compagna molto più giovane, mentre al telegiornale viene annunciato il lockdown. Suona il campanello e una giovane ragazza dall'accento sudamericano, ospite del b&b dirimpetto, chiede di poter ricaricare velocemente il cellulare per ritrovare il codice d'accesso della serratura elettronica. Ovviamente, come nel principio di scrittura che vuole che se in una storia compare una pistola, questa prima o poi sparerà, così anche l'apparizione improvvisa di una donna misteriosa, che per di più si chiama Amanda (come la protagonista di Le mille luci di New York), nel momento stesso in cui scatta la quarantena e non si può più uscire di casa, prefigura immediatamente nello spettatore sviluppi compromettenti. E infatti il protagonista, interpretato da Riccardo Scamarcio con la giusta dose di ironia anche nel dare corpo a un "medioman" frustrato perché vittima del suocero ricco che gli ha comprato la casa e che si occuperà anche dell'inseminazione artificiale per dare un figlio alla coppia, cade con tutte le scarpe nella tela che la vicina cubana tesse con facile maestria. Perché Luca è un insegnante di filosofia che vive in un mondo tutto suo, indossa le t-shirt dei Sonic Youth e dei Flaming Lips e ascolta Io sto bene dei CCCP quando passa l'aspirapolvere, ma che in questo lockdown ha solo l'impegno della didattica a distanza e trascorre la giornata da solo in casa visto che la moglie è impegnata quasi H24 in ospedale per l'emergenza sanitaria. Così tra qualche esercizio di ginnastica insieme sul terrazzo condominiale, un'occhiata furtiva dalla finestra dell'appartamento di uno a quello di fronte dell'altra, ecco che tra Luca e Amanda scoppia una passione, anche sessuale, travolgente («questa è la storia di Amanda... e di come mi ha rovinato la vita» ci confessa il protagonista con la voce fuori campo). Anche in questo caso la scelta attoriale caduta sull'interprete cubana naturalizzata italiana, Mariela Garriga, con la sua carica erotica è perfetta come contraltare alla figura al limite dello zuccheroso della moglie con la sempre più convincente Maria Chiara Giannetta. Questa prima parte del film è caratterizzata dai toni della commedia romantica in cui il lato ironico della situazione (c'è anche da sottolineare la presenza quasi comica di Francesco Brandi nei panni dell'amico misogino del protagonista in fila al supermercato) è spinto ai massimi livelli con la relazione extraconiugale che deve comunque sottostare ai ritmi di arrivo e di partenza della moglie di Luca che, quando prende il Covid, mette a dura prova gli incontri erotici dei due con momenti quasi da slapstick (grazie anche al montaggio di Sarah McTeigue). Mentre piano piano Muori di lei, il cui titolo nasce da una suggestione del regista per il brano dei Verdena Muori Delay che ascoltiamo nei titoli di testa con l'animazione-capolavoro del geniale Donato Sansone, prende una piega noir in cui i colpi di scena si susseguono in una costruzione finanche troppo stratificata, segnata da inseminazioni artificiali e altri misfatti, ma in cui Sardo, che nella sua vita precedente è stato il leader della band Mambassa (qui presente in un 'cameo' in un poster) per cui le scelte musicali del film sono particolarmente ricercate e azzeccate, non si prende fortunatamente mai troppo sul serio proprio come aveva fatto nel suo esordio registico autobiografico, Una relazione con Valentina Gaia che qui appare in un cameo.