THE MONKEY

Locandina Un film di Oz Perkins. Con Theo James, Tatiana Maslany, Christian Convery, Colin O'Brien (II), Elijah Wood, Rohan Campbell, Oz Perkins, Laura Mennell, Sarah Levy (II), Beatrix Perkins, Janet Kidder, Jason Burkart, Scott Nicholson, Katie Stuart, Danny Virtue, Joyce Robbins, Jacqueline Robbins, Doralynn Mui, Adam Scott. Genere Horror - USA, 2025. Durata 98 minuti circa.Tratto dal racconto di Stephen KingL'adattamento di un celebre racconto di Stephen King. Prodotto da James Wan.di Pedro Armocida


Trama

In soffitta c'è una scimmietta giocattolo un po' misteriosa. Apparteneva al papà dei gemelli Hal e Bill che, da bambini, la ritrovano e ne azionano il meccanismo ruotando la chiave nella schiena. È l'inizio di una serie di morti orribili che distrugge la loro famiglia. Passano 25 anni e il giocattolo maledetto riappare. Ecco una nuova scia di sangue che costringe i due fratelli, ormai separati, a fare i conti con il loro oscuro passato.

Il regista del cult Longlegs, Osgood Perkins, stavolta preme l'acceleratore sul lato grottesco del curioso racconto di Stephen King realizzando quasi un film comico con venature horror.

È un esorcismo sul tema della morte quello portato avanti in The Monkey da Osgood "Oz" Perkins, il regista che di esorcismi se ne occupa già dalla sua opera prima February - L'innocenza del male e di morte o, meglio, del confine tra la vita e la morte, dall'opera seconda Sono la bella creatura che vive in questa casa. Ma la storia, solo ispirata all'omonimo racconto della raccolta "Scheletri" (Sperling & Kupfer) che Stephen King scrisse agli inizi del 1980 in una stanza d'albergo di New York dopo aver visto una scimmietta a molla di un venditore ambulante che lo aveva fatto pensare alla morte, con la sua scia di sangue all'inizio tutta familiare non può non richiamare elementi biografici del regista figlio di Anthony Perkins, la star di Psycho di Hitchcock, morto di Aids quando lui era giovane, e di Berry Berenson, l'attrice scomparsa su uno dei voli coinvolti negli attacchi terroristici dell'11 settembre 2001.
Il destino (finale) è cinico e baro e questo il cinquantunenne ex attore lo sa bene, da qui il suo premere l'acceleratore sul lato grottesco delle morti rappresentate giocando molto sulla loro rappresentazione ironica. In questo senso è quasi lodevole il suo spingere il tutto alle estreme conseguenze con lo splatter che prende il sopravvento in alcune sequenze caratterizzate dalla velocità degli eventi.
Ma i tempi dilatati che connotano il cinema di Perkins - pensiamo naturalmente al precedente, elegante e sorprendente lavoro del regista, Longlegs - non si accordano del tutto con la produzione che c'è dietro a The Monkey, firmata da James Wan, il mago degli horror dai tempi 'contratti', come Saw e The Conjuring, che aveva già immaginato dei pupazzi assassini nel soggetto del suo Dead Silence (mentre le 'vere' scimmie assassine hanno popolato il cinema horror degli anni '80 con Link di Richard Franklin e Monkey Shines - Esperimento nel terrore di George A. Romero). Non è però 'solo' una questione di tempi ma anche di tono del film che si preoccupa di irridere la morte, svuotandola di senso e dunque banalizzandola, più che usandola come elemento narrativo per riflettere magari sui temi del trauma e del dolore.
Molta dell'attenzione del regista, che è anche sceneggiatore, si sofferma nella messa in scena delle morti trattate a mo' di gag, quasi slapstick, cosa che, bisogna dirlo, genera più ilarità rispetto alle battute un po' spente e volutamente demenziali che costellano il film. In effetti la ricerca degli strumenti che provocano la morte, con il loro lato gore, riesce a essere molto inventiva appagando le aspettative dello spettatore che cerca proprio in questi elementi l'originalità di questo genere di film. Così facendo però il risultato è più uno spensierato film comico con venature horror che una più complessa commedia nera.