Un film di Tensai Okamura. Con Kaito Ishikawa, Yuki Kaji, Kenta Miyake, Mamoru Miyano, Nobuhiko Okamoto, Ayane Sakura, Daiki Yamashita. Genere Animazione - Giappone, 2024. Durata 110 minuti circa.Tratto da uno dei best-seller manga degli ultimi anniQuarto film del franchise ispirato agli omonimi manga e anime.di Luigi Coluccio
L'avvento dell'epoca dei supereroi non è stata la salvezza del Giappone quanto la sua rovina, con le città ridotte a un cumulo di macerie e i pochi esseri umani rimasti privi di poteri continuamente attaccati da chi è più forte, più potente e più spietato. Perfino All Might, il supereroe per eccellenza, il Simbolo della Pace, è ora privo delle sue facoltà sovraumane dopo uno scontro terribile con il suo arcinemico, All for One. Ma non tutto è perduto, perché a pattugliare le strade e a garantire l'ordine ci sono l'erede di All Might, Izuku Midoriya, e i suoi compagni del liceo Yuei, tutti aspiranti eroi. Un giorno, però, appare sulla scena un misterioso individuo, Dark Might, con l'intento di spazzare via All Might e tutti i suoi discepoli per instaurare un nuovo ordine mondiale.
Best-seller manga, anime tra i migliori degli ultimi anni, My Hero Academia non è da meno neanche al cinema.
Se gli Stati Uniti hanno Capitan America che combatte in Europa e pesta a sangue Hitler, il Giappone è dilaniato da Godzilla che quasi rade al suolo l'intera Tokyo; se gli USA vedono evolversi gli X-Men come homo superior in confronto ai semplici sapiens, Nihon teme l'avvelenamento radioattivo; se l'America è il paese dell'Uomo Acciaio e del Cavaliere Oscuro, il Sol Levante ha l'Accademia dei ninja di Naruto e il Corpo Addestramento Reclute di L'attacco dei giganti. Ci sono però un autore e un titolo che hanno avvicinato le due sponde del Pacifico, mettendo insieme l'eccezionalismo a stelle e strisce e lo spirito comunitario nipponico, così officiando le nozze alchemiche tra gli shonen e i comics - e questi due sono Kohei Horikoshi e My Hero Academia.
Il manga di Horikoshi, infatti, è un amalgama perfetto che ci permette di leggere in controluce uno dei grumi simbolici più importanti dell'immaginario americano, e nel farlo ne ammiriamo anche quello che può esserne il rovescio della medaglia, cioè in che modo una società molto diversa come quella giapponese potrebbe non solo reagire ma soprattutto gestire e normalizzare il concetto stesso di supereroe. La parabola di Izuku Midoriya, prima "semplice" umano senza poteri (i quirk) in un mondo dove l'80% persone è invece dotato di capacità sovraumane, e poi "semplice" supereroe dopo aver ricevuto le facoltà speciali di All Might, ribalta totalmente la scintilla primigenia di Stan Lee, perché da grandi poteri derivano sì grandi responsabilità, ma condivise, accettate, consapevoli.
Il mondo di My Hero Academia, così, è solcato da preveggenti vestiti da impiegati e insegnati con il corpo di cemento, ma allo stesso tempo ne emerge il profilo realistico e razionale, con gli Hero regolamentati dalle istituzioni, le Agenzie a gestirgli la vita pubblica e i vari Eduzione all'Eroismo e Licenza da Hero che ne ufficializzano la carriera. I Villain, in modo speculare, sono anche essi divisi in team e leghe, ognuno con il suo obiettivo, e chi non è né buono o cattivo ma possiede dei poteri non riconosciuti dal sistema è un Vigilante. La profondità e la complessità dell'idea iniziale di Horikoshi ha avuto conferma nel successo globale del manga, durato esattamente una decade e conclusosi ad agosto di quest'anno, dopo oltre 100 milioni di copie vendute, tre spin-off, un anime giunto alla settima stagione (tutt'ora in corso) e quattro film animati di cui questo My Hero Academia: You're Next ne è l'ultimo capitolo.
Pur avendo dietro quasi lo stesso team creativo dei tre precedenti episodi - Bones a produrre, Yosuke Kuroda a scrivere e con Tensai Okamura a sostituire in regia il creatore dell'anime Kenji Nagasaki - questo You're Next, come gli altri lunghi animati, non porta avanti nessun ramo della narrazione principale, quanto piuttosto insiste nell'edificazione magari più ideale che effettiva del worldbuiling della serie televisiva. Il film introduce la figura di Dark Might e il suo tentativo di spodestare gli Heroes grazie all'aiuto della misteriosa Anna, obiettivo anche del silenzioso e risoluto Giulio Gandini, in un momento di grande incertezza dopo la perdita dei poteri da parte di All Might.
Il focus non è quindi su quel buono a nulla di Midoriya (Deku, il suo nome da eroe, insulto con cui veniva bullizzato a scuola, vuol dire proprio quello), quanto sulla parabola di Anna e Giulio, però sempre all'interno del nucleo filosofico-emotivo di My Hero Academia, e cioè come ritrovare il sorriso anche nelle peggiori avversità. Perché di tragedie, personali e collettive, ne è piena la serie, come dimostra anche You're Next con il continuo insistere sulla situazione attuale del Giappone, preda della devastazione e dell'angoscia in seguito al conflitto tra Heroes e Villains.
Un affresco sociale, individuale e politico sempre al centro del lavoro di Horikoshi, ma che qui, ancora una volta e sempre sulla scia dell'anime, trova perfetta realizzazione grafica grazie alle sequenze di lotta e distruzione nelle battaglie tra i detentori di quirk, dove l'uomo comune - lo spettatore? - non può far altro che assistere a bocca aperta. Impietrito o stupefatto che sia.