Un film di Gabriele Muccino. Con Elena Kampouris, Saul Nanni, Lorenzo Richelmy, Enrico Inserra, Francesco Garilli, Yan Tual, Ruby Kammer, Syama Rayner, Julia Messina. Genere Thriller - Italia, 2024. Durata 118 minuti circa.
Sophie è una ragazza americana che invece di una vacanza rilassante in Italia si è ritrovata a seguire controvoglia un tour fra catacombe e sarcofagi impostole dalla sorella Rachel. Sophie ha un passato problematico del quale porta i segni fisici ed emotivi, e Rachel la tiene sotto controllo, come una guardia. Il giorno prima del ritorno negli Stati Uniti le due si recano a Palermo per visitare l'ennesima cattedrale, ma Sophie vuole andare al mare, Rachel cede alla sua richiesta "per mezz'ora" ma Sophie si allontana verso una scogliera, dove incontrerà Giulio e i suoi spericolati amici. L'attrazione con Giulio è intensa e immediata, e Sophie lo segue, accettando anche un incontro dopo cena, di nascosto dalla sorella. Sarà l'inizio di una notte brava che porterà la ragazza a compiere azioni per lei inimmaginabili, in un'escalation di violenza alla quale acconsentirà con inattesa temerarietà.
Fino alla fine ricorda da vicino il film del 2015 Victoria di Sebastian Schipper, cui nei titoli di coda risulta liberamente ispirato, e cambia spesso registro, passando dal film romantico, che echeggia per toni e stile al film precedente di Gabriele Muccino L'estate addosso, al thriller mozzafiato al melodramma, e segue un ritmo concitato che spinge la narrazione costantemente sopra le righe.
Ed è proprio questo uno dei problemi del film, che non trova mai un momento di pausa o un cambio di passo, necessari per rendere più gestibile la visione per gli spettatori. La recitazione degli attori si mantiene sopra le righe, tanto nell'euforia quanto nello spavento, spingendo tutti i personaggi a gridare le loro battute: il che, invece di tenere alta l'adrenalina, rende chi guarda assuefatto a quell'unica nota.
L'altro tallone di Achille della storia è la trasformazione troppo brusca e frettolosa della protagonista, che passa dall'essere una persona patologicamente fragile e insicura ad diventare una leader carismatica sempre in grado di fare la cosa giusta, mentre tutti intorno a lei sbagliano scelta. Se è vero, come preannuncia la frase all'inizio del film, che "la vita è il risultato delle scelte che facciamo", è anche vero che, in sceneggiatura (cofirmata da Gabriele Muccino e Paolo Costella) le scelte devono essere il frutto comprensibile di un profilo umano ben tratteggiato e modulato lungo l'arco della storia.
Il punto a favore del film resta invece la regia muscolare di Muccino, che come pochi altri in Italia sa gestire le scene di azione, i movimenti di macchina e la collocazione spaziale dei suoi personaggi: in particolare il piano sequenza di una fuga a due è magistrale dal punto di vista tecnico e artistico.
Lo coadiuvano efficacemente la fotografia di Fabio Zamarion e il montaggio di Claudio Di Mauro. Altri punti a favore sono la recitazione di Saul Nanni, che riesce a mantenere una misura anche all'interno dell'esagitazione generale, e la trasformazione fisica di Lorenzo Richelmy in una sorta di Robbie Williams in salsa siciliana. Ma la chimica fra i personaggi è alterata dalla incessante frenesia con cui ogni loro reazione (e relazione) viene pompata alla massima potenza, anche quando non è narrativamente necessario.
Il risultato, più che adrenalinico, appare isterico e forzato, e toglie credibilità ad una trama che già di per sé richiederebbe una notevole sospensione di incredulità.